Quando parliamo di Microbiota Intestinale, ci riferiamo alla comunità di tutti i microorganismi che vivono stabilmente in simbiosi con noi a livello del tratto gastroenterico. Dall’organismo traggono le sostanze nutrienti di cui hanno bisogno per vivere, mentre la loro presenza è indispensabile nel mantenimento della nostra salute, in quanto svolgono funzioni metaboliche, protettive e strutturali, che non saremmo in grado di sostenere in autonomia.
BARRIERA (difesa antagonista) contro le infezioni da patogeni mediante la produzione di antibiotici naturali e batteriocine
CONSERVAZIONE della morfo-funzione intestinale (massa fecale, motilità…), produzione di acidi grassi a catena corta o SCFA (trofismo intestinale)
SINTESI di vitamine (B1, B6, folati, arginina, glutatione, poliamine, e vitamina K)
RIASSORBIMENTO degli acidi biliari
FERMENTAZIONE delle fibre, assorbimento nutrienti e minerali, degradazione di proteine, produzione di indoli, ammoniaca, fenoli e aminoacidi
COOPERAZIONEcon il sistema immunitario (educazione e stimolazione del sistema immunitario)
All’equilibrio fra le diverse comunità microbiche (EUBIOSI) è legato il perfetto funzionamento di questo importantissimo “organo”.
Numerosi fattori (intossicazioni da metalli pesanti, terapie farmacologiche, stress, infezioni, scorretta alimentazione, vita sedentaria, abuso di alcol, fumo..) possono però, nel corso della vita, alterare qualitativamente e quantitativamente, la composizione del microbiota (DISBIOSI), contribuendo all’innesco di molteplici patologie, sia intestinali che extra-intestinali, sostenute tutte da uno stato infiammatorio cronico (obesità, diabete tipo I e II, sindrome del colon irritabile IBS, malattie infiammatorie dell’intestino IBD, stipsi funzionale, sindrome da malassorbimento, malattie neurologiche, reumatiche, disturbi cardiovascolari, patologie epatiche, disturbi urogenitali, patologie immunitarie e tumorali).
Il test, eseguito su un campione fecale, consente di identificare e quantificare con elevata accuratezza tutti i microorganismi presenti nell’ecosistema intestinale, fornendo dunque informazioni circa un’eventuale condizione di disbiosi in atto e permettendo di stabilire una terapia nutrizionale e probiotica finalizzata al ripristino dell’eubiosi.
È importante sottolineare che diagnosticare una disbiosi significa identificare una struttura microbica che è in contrasto con il percorso di salute di un individuo, ma di per sé non ha valore diagnostico di patologia.
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